A volte mi accorgo
che è bello ascoltare il silenzio
in questa stanza violata
dalla sciabolata della luce.
Mi appaiono certe vecchiaie
fiorite come le magie
uscite fuori dal cilindro.
E' proprio vero
non sai quante cose si conservano in una foto,
le parti della storia che puoi leggere
senza essere più visto e andare oltre
fino alle realtà sconosciute, solo sentite,
legate con un filo di voce nella memoria.
Il dottore, nel sessantadue ancora giovane,
e che oggi mi ha stretto la mano dicendomi
"Salutami i tuoi!"
non ricordava che dei miei, ora,
sono rimaste soltanto le foto.
Mangiavamo il sapore sprigionato dalla graticola
cullato dal vento fra ballatoi e stipiti
nelle corse che non avevano mai fine
incuneando tricicli e fantasie
nelle architetture del fumo.